sabato 29 gennaio 2011

Day#5

Oggi post piuttosto silente: vi do' un po' di foto inframezzate da commenti didascalici. Alcuni inerenti. Altri meno.
via!


Geki e mantidi.
compagni di veranda.
chi giocherellone ed espansivo.
chi timido e pauroso.
I geki cambogiani parlano molto. fra di loro sopratutto.
Animali socievoli.








Con la salute intestinale ho ritrovato una banale ma cara amica.

Bambini che salgono su di un muro per percorrerlo e raggiungere la loro barca da riportare vicino alla riva.
Strade in un villaggio di pescatori. Futuro set cinematografico.

Ciao io vado a scuola.


c'è chi la brucia, c'è chi la getta, c'è chi la dovrebbe differenziare. Magari lo fa il fiume?

Strade da percorrere....

....in moto.
Al mattino si sgusciano i granchi.

"Ritorno alla natura"



Il monaco medita. Le donne sono ammesse, ma quando ci sono loro i monaci non riescono a meditare. si distraggono.
In fondo forse sono un po' un monaco.
Ma la pace che si respira da loro è qualcosa di vibrante.

prega il Buddha!

Anche al cellulare.

















il riposo del monaco.

A presto gente.

mercoledì 26 gennaio 2011

Day#4

La EvilCola è ovviamente ovunque, poi solo KFC. Ma niente McD !

A uscire da PhnomPen ci si mette circa un'ora e mezza, non tanto perché la città è grande, nè per il traffico intenso, ma perché i Cambogiani sono particolarmente meticolosi nel caricare i bagagli, assegnare i posti e controllare i biglietti. Discutono, spostano, si fermano, si riformano 5 metri dopo per altri passeggeri, segnano a quale posto appartiene ogni singolo bagaglio tutto nè troppo veloce ne troppo lento: adagio. Anche la viabilità, tutti adagio. è bello. Il traffico non è ben regolato, pochi i semafori, alcuni incroci con i fischietti impazziti il resto è anarchia: ma adagio. Il che fa si che tu possa attraversare, fare inversione, fermarti e cambiare corsia un po' quando ti pare e senza troppo pericolo. La velocità è più o meno costante.
I viaggiatori dalla capitale verso la piccola città di periferia che è Kohkong sono sostanzialmente poveri e pieni di mercanzia varia. E mentre ti perdi ad osservarli, ad osservare la periferia che passa, a guardare i negozi monotematici: scatta il Karaoke! Non che la gente si metta a cantare sull'autobus, ma per le 6 ore seguenti sull'autobus passano ad un volume assordante video musicali con le parole che si colorano. E' quasi una tortura, il mal di testa è assicurato.
I temi sono sostanzialmente: tragedie d'amore e storie d'amore. C'è una grande differenza: le storie d'amore sono due che si guardano con sguardo languido per 8-9 minuti e si cantano il loro amore. Mi piace invece raccontarvi un video esempio di tragedia d'amore:
scena1- lui (over 25), lei (stessa età) sono al luna park e si divertono un casino e si amano tantissimo.
scena2- Lui è chiuso in casa bloccato dentro ed esce dalla finestra per raggiungere l'amata, nel mentre la madre (over 35 ma non superiore ai 45) di lui con l'aiuto di un non ben identificato complice (stessa età del figlio) entrano in casa e rimangono sconvolti dall'assenza di lui.
scena3- Lei e lui fanno delle foto vestiti da sposi quando nello studio del fotografo entrano madre e complice. ne scatta una colluttazzione dove lui prima difende l'amata, ma vedendo la madre che ha un malore soccorre la soccorre.
scena4- lui e lei accudiscono la madre in ospedale.
scena5- per un non precisato motivo lui con il bene placido della madre e del complice si sta spostando con una non ben precisata lei, al momento fatidico però lascia l'altare e scappa con lei che era un'invitata al matrimonio. Rubano l'auto della sposa e scappano inseguiti dal complice.
scena6- inseguimento poco credibile in autostrada, gran frenta incidente e cappottamento giù dal cavalcavia (con delizioso 3d dell'incidente e dell'ovvia esplosione dell'auto).
scena7- miracolosamente intatti e con ferite già secche (potrei dire anche dipinte in volto ma sono buono) dopo il volo di almeno 15 metri di altezza i due innamorati si guardano, si prendono la mano e muoiono felici sul selciato.
Ve l'ho fatta breve, ringraziatemi che non vi racconto il video di quella tizia che rimane paralizzata dopo un'incidente e convince l'amica a gettarla da un precipizio con carrozzella e tutto.


Torniamo al bus. Pare che ora la strada statale A18 sia diventata HigwayA38. Dico pare perché il casello esiste, un gabbiotto con una deliziosa ragazza che tibia più volte una serie di foglietti colorati e prima di consegnarli fa un cenno ad un altro addetto che segna tutto su di un foglio, l'autostrada invece è ancora in costruzione: una lingua d'asfalto circondata da scavi e terrapieni non completati.
Appena entrati in autostrada: sosta pipì. Nei campi ovviamente, ma è la cosa meno sconvolgente, quasi non lo scrivevo, l'ho fatto solo perché di sosta pipì ce ne sono parecchie; ogni volta che a uno gli scappa.


La strada comunque è bellissima. Prima pianure, poi risaie, poi coltivazioni di frutta, poi baracche, poi si esce dall'autostrada e si iniziano i monti cardamomo. Bassi e junglosi, con in mezzo bellissimi fiumi che quando attraversi regalano viste di villaggi di pescatori attorno ai ponti. Molto belli e di grande speranza i cartelli "attenzione attraversamento elefanti".
Furio e il simpatico CaneNero.


Di Kohkong vi parlerò un'altra volta, dico solo che è piccola e sporca con un paio di cattedrali quali l'ospedale, una banca, una scuola tailandese, una inglese e alcuni benzinai. I benzinai meriterebbero un paragrafo a parte, prima o poi ve lo dedico. Vi do' solo un assaggio del mercato che è al coperto ma non perché ci sia una struttura, ma solo perché è un ammasso di bancarelle (sempre molto monotematiche a parte l frutta e la verdura). La carne è venduta senza frigo, gli altri cibi pure, le bancarelle di scarpe chiuse si differiscono da quelle delle infradito ecc… Nota di colore è che sono stato al mercato con i bimbi e tutte le bambine, le mamme e le nonne avevano la necessità di toccare, baciare e prendere in braccio la povera Alma, bambina bionda, bianca e riccia di 3 anni che ovviamente si è spaventata a morte attaccandosi ai miei pantaloni nascondendo il viso manco fossero le sottane di sua madre.
Lo voglio! Il wisky Baroso!

Internet come promesso è singhiozzante, quindi aspettatevi altri post così epistolari e lunghi.
Furio al mercato.

Anche i cani pregano e si fanno proteggere dai Buddha.

Ciao gente che vive comoda. Quando si viene in questi posti ci si ricorda che è solo il 5% della popolazione mondiale che vive come noi, gli altri… bè io ve lo racconto, ma voi dovete vederlo e viverlo coi vostri occhi.
è più bello ve lo assicuro.
Bella lì.

lunedì 24 gennaio 2011

Day#3

Il Pasto del Malato

H.6, stento a stare in piedi e biascicando:
-…sorry David, ave you something to take the temperature you know the object you use when you'r sick?
-A thermometer?
-yeah, that one.
A volte le cose sono così semplici, ma il mio stato non mi permetteva un ragionamento lucido.

h.12
Questo post è complicato. E' complicato perché non so bene come scriverlo: potrei creare allarmismi, potrei spaventare la mamma, potrei creare il disgusto di molti; oppure potrei descrivervi minuziosamente la mia splendente intossicazione alimentare. 
Notte sostanzialmente in bianco, dico sostanzialmente perché ci sono state un paio d'ore di vero panico di cui ricordo poco. Insomma ho tentato di auto disidratarmi, e dopo l'eterno via vai dal letto al cesso, prendo coscienza della mia febbre.
Tutto questo dopo una serata tranquilla, dove non avevo nessun sentore di ciò che sarebbe accaduto, una serata tranquilla passata nel ristorante vietnamita degli amici del marciapiede incontrati sabato sera. Ora ho un'idea diversa della guerra del Vietnam! Se questi sono i risultati, gli americani hanno fatto bene.

Come da programma il resto della troupe è partito alla volta di KohKong, io non ce la faccio, sono davvero troppo stanco e la febbre accenna solo ora a scendere nonostante la doppia supposta (non ne prendevo una dall'86 credo) antispasmica e un 'altra al paracetamolo.
Quindi sono stato lasciato alle cure di questa guest house, domani quando starò meglio prenderò un pullman. 
Pro e contro. 
Pro: resto ancora una notte in una stanza bellissima, aria condizionata, letto grande, insomma: comodo.
Contro: mi annoierò da morire (lo si evince dalle foto che accompagnano questo post)
Pro: adoro fare lunghi viaggi in pullman circondato da autoctoni.
Contro: sto male.
Banane e DragonFruit

h.20
Sto un po' meglio, ma sempre un po' debole.
Le gentili cure di KhucoLin sono deliziose, anche se ogni tanto si intestardisce su alcune questioni come il cibo.
Come farle capire che non ho nessuna intenzione di mangiare se non frutta e  riso bianco? Per fortuna è intervenuta la padrona del posto che mi ha detto: -forse non dovresti mangiare! -non c'è problema signora, non ne ho nessuna voglia!
Va bè. Ora torno a dormire. Domani starò sicuramente meglio ed in mattinata dovrei riuscire a prendere l'autobus per KohKong.
Cercherò di essere un po' più brillante in futuro.
Attenti che charlie vi vede e cerca di avvelenarvi!
Maledetti vietkong.

sabato 22 gennaio 2011

Day#2




TheBuiding



Phnom Pen by night ha regalato. Sabato sera, clima torrido fino alle 22.30. Giro classico: TukTuk fino al Palazzo Reale e poi a piedi sul lungo fiume. PhnomPen è costruita sull'incontro di 4 fiumi tutti e 4 maleodoranti, un misto di fogna, pesce marcio, rifiuti urbani (marci anche quelli), e rifiuti tossici che non so bene come si distinguono, ma la magica puzza suggerisce che ce ne sono. e parecchi.
Bè mettete questo con il traffico, i rsitoranti (spesso maleodoranti anche questi perchè qui pare friggano un po' tutto), turisti bianchicci, turisti rosso lampadina, pedofil, tuktuk insistenti nonostante ti abbiano appena visto scendere da un'altro, centri massaggi, bordelli travestiti da centri massaggi, bordelli travestiti da karaoke, bordelli, (l'ho già deytto pedofili?), turisti sessuali, rastamanni poco credibili e backpaker dell'ultima ora: dopo 5 minuti ti sei già rotto le palle. Dentro di me sapevo che il centro di sera non mi sarebbe piaciuto, ma dovevo toccarlo con mano, non mi bastava immaginare quello che poi è stato confermato.
Dopo esserci ubriacati per benino, 10 dollari atesta per circa 5 birre e 3 wisky (blacklabel... purtroppo era il migliore che offriva la casa), al ritorno davanti all'hotel veniamo invitati da un gruppo di cambogiani e vientnamiti a bivaccare con loro sul marciapiede. La lingua è quella che è e solo 2 di loro sparlacchiavano inglese, ma la conversazione è stata interessante. Nell'ododre di piscio e incenso ci siamo riempiti per bene di altra birra e cibo cambogiano molto speziato. Non so cosa ho messo in bocca, ma era buono. Tremendamente piccante. C'erano dei granchi dentro credo, ma secondo me erano un qualche insetto...

Oggi è domenica, e mi sento bene. 
Vado a farmi qualche suono, tuktuk, traffico e mercato.
Alle 17 è prevista gita sul fiume tramite catamarano. Che dite faccio il bagno nel Mekong?

Alla prossima.
Da sx a dx David e Guido

La nonna di una delle attricette

Day#1

2 ore di sonno possono aiutare a riprendere un colorito decente ed una freschezza mentale sufficente a capire che si, sono arrivato. 
Fa caldo, umido e sono 6 ore avanti! 
Ora resterò fino alunedì a Phnom Pen, città abbastanza grande sull'incontro di 4 fiumi uno dei quali il MeKongh. Ho visto e sentito ancora poco, Siamo stati immediatamente messi al lavoro perchè poi ci sposteremo a KhoKong, città piccola dove si trovano ancora meno cose che PhnomPen.
Oggi andrò un po' in giro e farò un po' di shopping che nelle valige non c'è stato spazio che per 4 mutande 2 calzini, però ho già avuto la mia prima esperienza di TukTuk (ricshow), ho visto il TheBuilding (provvederò a fotografarlo al più presto, un palazzo povero e sdrucito  pare frequentato esclusivamente da ladri e puttane, un posto che piace insomma), un vecchio pedofilo che abborda 2 quindicennni in motorino senza casco (provvederò a fotografare anche lui, dicono che se li fotografi un po' si inibiscono. un po'...) e abbiamo anche un camerire ambiguo: che non è tanto il fatto di essere palesemente gay, è come si muove, lo sguardo ed il sorrisino senza guardarti in faccia che ci fa pensare male.
Vabbè, non sono molto in forma con la scrittura, per ora internet è stabile, ma da settimana prossima sarà un po' meno frequente credo. Nel frattempo beccatevi queste tre foto. Nell'ordine 1.bambine della scuola nel cortile dell'hotel, David (dop) sul TukTuk, ed il nostro ufficio alla FilmCommissionCambogiana qui a PhnomPen.
A presto.